L'inganno in cabrata
Short story, Science Fiction, Italiano, 92 pages
Publisher: Renato Mite, Italia 12/12/2021
Details
L'INGANNO IN CABRATA
Tutti i diritti sull'opera "V-Zero # 4 - L'inganno in cabrata" appartengono all'autore Renato Mastrulli in arte Renato Mite.
Questa storia è frutto dell'ingegno dell'autore.
Ogni riferimento a fatti accaduti o cose e persone esistenti è da ritenersi puramente casuale.
Immagine in copertina e Mappa Hiddin3
© Renato Mastrulli
1a Edizione: Dicembre 2021
© Renato Mastrulli
È vietata la riproduzione, anche parziale, con qualsiasi mezzo.
1
Ciò che ti destabilizza di più è non sapere quanto il tuo inseguitore sia vicino. A bordo della jeep che correva veloce sulle colline di Hopetin, Ian Relby sapeva che gli Speculatori li avrebbero raggiunti, ma la fuga non era inutile.
Serviva a prepararsi, soprattutto durante le soste, e ne avrebbero fatta una a breve.
Secondo Juan Sanchez, i fari della jeep avrebbero attirato attenzioni indesiderate in piena notte. Bea Keysmith era dell'idea che le insidie del terreno non permettessero di viaggiare con i fari spenti. Ian fu d'accordo, fermarsi per la notte avrebbe potuto giovare.
Nella penombra della sera, Ian e Bea si scambiarono uno sguardo d'intesa mentre la jeep si immergeva nel bosco a metà strada verso la contea Ligi. Stare seduti uno accanto all'altra, con lei che cercava di restare immobile, sembrava averli resi complici.
Per sopportare il dolore alla spalla sinistra, Bea parlava di ciò che si erano lasciati a Skyrake. Temeva che suo padre e Jerry sarebbero finiti fra le mani degli Speculatori, i quali non li avrebbero certo trattati con i guanti.
«Non sono il loro obiettivo.» Disse Relby.
«E qual è?» Chiese Bea.
«Io sono il loro obiettivo. Troveranno il modo di avvicinarsi anche se Alex, Jerry e gli altri non parleranno.»
«Non parleranno.» Confermò Sanchez. «Prima che arrivassi a Skyrake, il Professor Lupi mi ha inviato i contatti di McGoen e Loans per aiutarti.»
«Grazie, ma domani le nostre strade si dividono al primo distributore di benzina.»
«Posso inviarteli sul cellulare.»
«Li ricopio. Meglio non creare legami che potrebbero tracciare. Devi tornare all'università e riprendere la vita di tutti i giorni al più presto.»
«Il mio cellulare ha il corpo rinforzato.» Disse Bea. «Guarda nella tasca laterale dei pantaloni, dovrebbe essere ancora tutto intero.»
Relby aprì la tasca, prese il cellulare e lo passò a Bea. La ragazza sbloccò l'accesso e vide che aveva ricevuto un messaggio da Lupi.
«Non serve, ha inviato i contatti anche a me.» Disse.
Appena fu buio, Juan fermò la jeep nel fitto della vegetazione, giudicando il posto abbastanza nascosto. I fari dell'auto riuscivano a illuminare l'ambiente circostante a malapena.
Relby smontò.
«Mettiti comoda.» Disse a Bea.
«Dove dormi?»
«Sul sedile davanti. Mi presti il cellulare?»
Bea glielo porse. «Cosa vuoi fare?»
«Voglio registrare un video per Jack Loans, sarà meglio cominciare a preparare il necessario per il processo.»
Relby diede il cellulare a Sanchez. «Mi metto davanti alla jeep. Fa' un'inquadratura stretta su di me.»
«Tu resta sotto i cinque minuti. Risparmiamo batteria al cellulare e alla jeep.»
Il ragazzo fece un mezzo saluto militare come cenno d'assenso, fece una decina di passi e poi sedette incrociando le gambe come dovesse meditare.
«Io sono pronto. Tu?»
«Sì.» Rispose Sanchez. «Vai.»
Sdraiata sui sedili posteriori della jeep, Bea udì la voce di Ian Relby che raccontava chi sono gli Speculatori. Una domanda a cui tutti volevano risposta, e la risposta non è solo una serie di nomi, bensì un sistema di malaffare.
Gli Speculatori sono un consorzio di imprenditori che per profitto determina ogni aspetto della vita sul pianeta Hiddin3 fin dal suo insediamento. Comprende compagnie aeree private che avevano permesso lo sbarco, imprese edili che avevano costruito la rete idrica e i primi edifici, società del campo tecnico e telecomunicazioni che avevano ricostruito la rete cellulare e Internet, aziende agroalimentari che avevano investito nella ricerca universitaria per la coltivazione in zone così aride.
Il consorzio è sostenuto da alcuni esponenti della nuova compagine militare e politica nata durante i trasferimenti su Hiddin3. Operano per lo più in maniera distaccata, ma ce ne sono alcuni come il senatore Fred Vicari, il Vicepresidente del COSPA, che hanno partecipazioni e incarichi, seppur minori, in alcune società del consorzio.
Non c'è nulla di ufficializzato, il consorzio è di fatto. Un sistema ben oliato che agisce nell'ombra.
Relby smise di parlare, Bea vide Sanchez che agitava una mano e poi fermava la registrazione.
Il ricercatore abbassò il cellulare. «Sono già cinque minuti buoni.» Disse.
«Per adesso va bene così.» Replicò Ian tornando alla jeep.
Sanchez restituì il cellulare a Relby e gli consigliò di inviare il video l'indomani mattina durante la marcia così da lasciare una traccia GPS in un luogo di transito. Poi si girò verso Bea.
«Adesso è il tuo turno.»
«Il mio turno? Per cosa?»
«Per vedere di rimettere a posto la spalla. Lo vuoi un esame gratuito?»
«Me la puoi rimettere a posto?» Chiese Bea mettendosi a sedere sul bordo dell'auto.
«Sì,» disse Sanchez lasciando il posto di guida, «se è solo lussata, sì.»
Relby restò in piedi, di fronte a Bea.
«Su, forza.» Disse Sanchez. «Scendi dalla jeep e stenditi per terra.»
«Perché?»
«Perché è la posizione migliore per tirarti il braccio.»
Bea scese dall'auto e Relby la aiutò a togliere il tutore d'emergenza che le aveva avvolto intorno alla spalla durante il viaggio. Lei afferrò la stoffa appena ne fu libera.
«Ho idea che mi farà molto male.» Disse mentre si stendeva per terra.
Sanchez si abbassò a guardare la spalla e palparla, poi disse che non era grave perché c'era ancora circolazione sanguigna nell'arto. A quel punto le fece aprire il braccio a 90 gradi.
«Dovrò tirarti il braccio finché non rimetto a posto l'Omero, dopo il dolore passerà.»
«OK, doc. Mi fido.» Bea mise la stoffa fra i denti e annuì con la testa.
Sanchez cominciò a tirare.
-
In quelle ore, subito dopo l'incidente aereo, Skyrake era stata al centro dell'attenzione degli Speculatori e non solo.
I giornalisti si erano fiondati sul luogo dell'impatto per riportare la notizia dello spettacolo acrobatico finito in tragedia. Nelle riprese figuravano i vigili del fuoco che spegnevano gli ultimi scampoli dell'incendio, gli agenti di Polizia che cercavano di mantenere l'ordine, e gli esperti della scientifica che cominciavano i primi rilievi sul tronco di aereo avvicinabile.
Nelle riprese non figuravano Henry Wander o Luke Navarro, né tanto meno i due uomini in completo scuro che avevano arrestato Jerry e Alex. I due SUV neri erano andati via incrociando i mezzi dei vigili del fuoco che arrivavano. Il furgone della Keysmith, che non aveva insegne, restava lì in attesa del suo turno. Gli esperti della scientifica lo avrebbero ispezionato, forse anche sventrato.
Nel frattempo, sotto esame erano Debra Lee, il Professor Lupi, Jerry e Alex. Portati in quattro stanze diverse della base militare di Manfield.
Debra era stata arrestata appena scesa dall'aereo acrobatico e l'avevano interrogata per prima. Davanti all'evidenza, la donna aveva ammesso che stava guidando un aereo in V-Zero perché voleva diventare pilota acrobatico. Stava eseguendo un numero dello spettacolo finché non si è vista inseguita fra le montagne, a quel punto aveva fatto dietro front. Alla domanda se sapesse che la polvere di V-Zero era illegale, la pilota era caduta dalle nuvole. La sua sorte, però, non era ancora nota. Essendo un militare, rischiava la corte marziale e quindi la caduta poteva essere davvero disastrosa.
Il Professor Lupi era stato raggiunto prima che rientrasse all'Università di Greentown e identificato dalle foto di Wander come l'uomo che aveva aiutato Jerry e Alex quando avevano lasciato l'aeroporto. La sua posizione non era facile. Aveva raccontato che conosceva Jerry e Alex perché appassionato di spettacoli acrobatici e li aveva seguiti con la promessa di assistere ad un effetto acrobatico molto particolare nell'entroterra di Hopetin. Il racconto fin qui era la versione che i tre uomini avevano stabilito insieme. Davanti alle fotografie del garage dove si erano fermati, Lupi dovette ammettere che erano scappati via con le auto a tutta velocità e qui dovette improvvisare. Disse che Alex aveva avuto cattive notizie dall'aeroporto e aveva pensato a quel diversivo perché si sentiva inseguito. Il professore non raccontò altro. Le accuse contro di lui erano deboli, ma il dubbio che favorisse Jerry e Alex era ormai radicato, perciò fu rilasciato ma lo sorvegliavano. Se ne accorse da alcune facce nuove in giro per l'Università.
Fu Henry Wander a interrogare per primo Jerry e Alex. Nella stanza entrò pure Luke Navarro ma non aprì bocca, rimase in piedi e si limitò a incrociare lo sguardo del suo vecchio amico Alex di tanto in tanto.
L'accusa contro i due uomini era pesante. Fra i capi di imputazione, Wander lesse: violazione dello spazio aereo, disturbo della quiete pubblica, traffico e uso di sostanze illecite, disastro aereo, incendio, omicidio, inquinamento della scena di disastro aereo.
Alex gli chiese a quale titolo li interrogasse e Wander rivelò che era un cacciatore di taglie con delega perenne del COSPA. Il caso "Ian Relby" era suo e lui dirigeva le relative indagini. Confessò che se fosse riuscito a prendere Relby e le prove per dimostrarlo colpevole, avrebbe aggiunto il favoreggiamento alla loro lista di reati.
Alcune parole di Wander rimasero impresse ad Alex: «Abbiamo elementi contro di voi, o credevate di non aver lasciato tracce? La vostra spedizione nell'Oceano Plenico non è passata inosservata, anche se avete robot sommozzatori veloci.»
L'ex pilota rimase in silenzio, Jerry intervenne.
«Abbiamo diritto a un avvocato.»
«Fra poco vi faremo chiamare tutti gli avvocati che volete.» Disse Wander. «Ora voglio sentire la vostra versione dei fatti.»
Jerry e Alex raccontarono come si fossero diretti a Skyrake perché lì doveva concludersi lo spettacolo acrobatico per il loro amico, il Professor Lupi, e di come le cose fossero cambiate quando gli era parso di essere seguiti.
«Come spiegate che Relby era nell'aereo? Abbiamo le registrazioni audio delle comunicazioni.»
«Non sapevamo che fosse nell'aereo.» Rispose Alex. «Deve essersi nascosto mentre preparavamo lo spettacolo.»
Henry Wander sorrise di gusto. «A questa frottola non ci crederebbe nemmeno un bambino.»
«Voglio chiamare l'avvocato perché sia qui entro domani,» disse Alex, «e voglio chiamarlo ora. Non aggiungerò altro senza il mio avvocato.»
«D'accordo, d'accordo.» Henry fece un gesto a Luke. «Chiama il piantone, che li porti al telefono più vicino.»
Luke uscì dalla stanza e Henry si protese verso i due uomini all'altro lato del tavolo. «Per oggi finisce qui, ma vi dico una cosa: sono convinto che Relby non è morto e lo troverò. Andrete a fondo con lui.»
2
Bea aprì gli occhi e vide il cielo terso sopra di sé. Per un attimo le sembrò di volare, poi si sbilanciò e tornò alla realtà, nella sua scomoda posizione sul sedile posteriore della jeep.
Il dolore alla spalla era molto ridotto, ma il tutore improvvisato le ricordò che doveva tenere ancora il braccio fermo. Sanchez le aveva raccomandato di non muoverlo per almeno tre settimane e dopo iniziare a fare piccoli movimenti rotatori. Fra la fuga e la voglia di pilotare, più facile a dirsi che a farsi.
Bea si mise a sedere e vide il ricercatore riemergere dalla vegetazione. I due uomini avevano dormito sui sedili anteriori. Anche Relby non era al suo posto.
«Dov'è Ian?» Chiese.
«A fare la pipì.» Disse Sanchez mentre chiudeva la cintura dei pantaloni sotto la fibbia.
«Da quanto siete svegli?»
«Da poco, non preoccuparti. Anzi, se vuoi andare, c'è uno spazio appartato per te.»
«Hai fatto pure il bagno per le donne?» Chiese Bea sorridendo.
Sanchez rispose con un certo imbarazzo. «Fatto? Trovato.»
«Grazie per il pensiero. Ci sono andata stanotte, mentre dormivate come sassi, e ora non mi scappa. Quando mi scappa, la trattengo o ci fermiamo per strada.»
«Guarda che ci vorranno ore prima di arrivare a una stazione di servizio.»
«Allora bisognerà sbrigarsi: comincio a sentire i morsi della fame.»
«Vuoi che cerchiamo qualcosa fra gli alberi?»
«No, davvero, preferisco rimetterci in marcia.»
«Come va il braccio?»
«Molto meglio, grazie. Probabilmente mi hai salvato la carriera.»
«Se lo tieni fermo e poi fai gli esercizi che ti ho mostrato.»
«Ce la metto tutta. Tu, però, devi tornare presto in Università.»
Sanchez sorrise e si voltò per metà indietro prima di raggiungere l'auto. «Hai sentito la signora? Dobbiamo sbrigarci!»
«Arrivo! Arrivo!» Disse Relby mentre attraversava la vegetazione.
Si stava appuntando i pantaloni e non si accorse del ramo che gli graffiò il braccio sinistro, poco sopra il gomito.
«Ahi!»
«Che c'è?» Chiese Sanchez dal posto di guida.
«Un ramo.» Disse Relby affiorando fra gli alberi. «Mi ha graffiato, ma è superficiale.»
«Fa vedere.» Sanchez guardò la ferita. «Tanto superficiale non è, dovrai medicarla.»
«Ottimo.» Disse Relby ironico.
«Forza, sali sulla jeep. Pulisci la ferita, coprila e stringi, così non diventa grave.»
Uscirono dal bosco e lo costeggiarono durante tutto il tragitto. Poco dopo la partenza, fecero una sosta veloce per inviare il video della sera prima al server di Bea e alla casella email di Jack Loans. Nel messaggio che lo accompagnava, Ian scrisse di iniziare a depositare gli atti in tribunale. Un'altra sosta a metà mattina servì a Bea per sgranchirsi le gambe. Stare troppo tempo sdraiata sul sedile posteriore l'aveva indolenzita e mettersi a sedere non aveva risolto la situazione. Per l'occasione, rientrarono nel bosco e Ian ne approfittò per girare un altro video.
Relby raccontò di essere stato avvicinato da un reclutatore degli Speculatori dopo la morte di suo padre. Il rancore per le leggi di confine l'avevano spinto a lavorare per loro. Dopo l'addestramento, aveva fatto diversi tipi di missione. Dalla semplice guardia del corpo, al furto di documenti, alla consegna di mazzette, alle intimidazioni, fino alla missione per sabotare il sistema idrico di Greentown. Confessò di aver scalato le montagne sul confine fra Trees e Hopetin per portare il bussolotto con la Ginkàl eludendo la Dogana, aver sotterrato il bussolotto che avrebbe rilasciato la tossina a tempo debito e essere tornato alla sua copertura come studente.
La prova che Relby lavorava per gli Speculatori era il contenitore del bussolotto che aveva nascosto in un vaso dell'università. Gli oggetti per le missioni degli Speculatori arrivano agli agenti operativi in contenitori che si aprono solo con l'impronta digitale del destinatario premuta sull'apposito lettore biometrico.
Il bussolotto era stato inserito in un contenitore, lasciato alla base di un traliccio di corrente vicino al confine.
Sanchez gli fece segno e Relby smise di parlare. Il video si concluse così e lo inviarono subito a Loans.
Si rimisero in viaggio e poco prima di mezzogiorno, raggiunsero una strada asfaltata a ridosso del bosco. La strada continuava nella pianura in entrambi i sensi di marcia, ma verso destra si intravedeva un autogrill a un paio di chilometri. Decisero di separarsi e Sanchez scese dalla jeep dopo aver dato a Relby alcune banconote.
-
L'avvocato entrò nella stanza adibita a parlatorio. Come aveva richiesto, trovò al di là del tavolo solo Alex Keysmith e Jerry O'Neil senza manette. Li salutò.
«Ciao e grazie per essere venuto.» Disse Alex.
«Ciao.» Fece eco Jerry.
L'uomo in completo grigio cenere, slanciato e con i capelli bianchi che spuntavano sotto il cappello, accennò un sorriso che evidenziò le sue rughe.
Portava un borsone e una ventiquattrore.
«Per voi, questo è il minimo.» Disse. «Qui dentro ci sono vestiti puliti per entrambi.» Aggiunse passando il borsone a Jerry che lo adagiò per terra.
L'avvocato sedette di fronte a loro e pose la ventiquattrore sul tavolo.
«Non credevo di fare una sfacchinata come questa alla mia età. Certo che fa caldo qui.» Disse mentre si toglieva il cappello Panama.
Aprì la ventiquattrore e tirò fuori due fogli. «Prima di andare avanti, dovete firmare questi.» Allungò i fogli sul tavolo e porse ad Alex la penna stilografica che portava nel taschino della giacca.
Sia Alex sia Jerry firmarono dopo una rapida occhiata. Nel frattempo l'avvocato aveva preso un pc portatile dalla valigetta e l'aveva acceso.
L'uomo riprese i fogli e li scansionò con uno scanner portatile.
«Ora vi rappresento ufficialmente e non potranno dire nulla in contrario.»
L'avvocato mise i fogli e lo scanner nella valigetta e la richiuse.
«Sei passato dai miei ragazzi?»
«Ho fatto tutto quello che mi hai chiesto. Mettete il pollice sul lettore ottico del pc.»
In questo modo, Alex e Jerry eseguirono anche la firma digitale della procura.
L'avvocato riprese a parlare mentre digitava sulla tastiera del portatile. «Rappresento tutti i tuoi acrobati ma non ce ne sarà bisogno, non sono accusati di alcun reato e domani possono tornare a casa con gli aerei. Tranne quello che guidava Debra Lee.»
«Meglio così. Che mi dici della ragazza?»
«Lei è un militare e dovrà vedersela con i suoi superiori. Le ho fatto avere i contatti di un mio amico avvocato che sta nei ranghi e può assisterla, ma non dovrà lavorare molto.»
«Perché?» Chiese Jerry.
«Per quel poco che ho potuto sapere, non hanno mosso accuse pesanti contro di lei. Ritengo che vogliano risolvere la questione con una ramanzina e un declassamento per non mettere in cattiva luce l'aeronautica militare.»
«Cosa sai di Lupi?» Chiese Alex.
«Lo hanno rilasciato dopo averlo interrogato.»
«Hai portato le carte che ti ho chiesto?»
«Alex, io le ho portate, ma prima mi devi spiegare due cose. Primo: perché vuoi passare tutto a un legale d'ufficio quando ho corrispondenti anche qui. Secondo: sei sicuro che tua moglie la prenderà bene?»
«Preferisco che tu sia dall'altra parte dell'oceano a curare gli interessi della società, quello che fai per noi oggi mi basta. A proposito di Teresa, sarebbe venuta qui di corsa e qualsiasi altra cosa non la prenderà bene, ma preferisco che resti a Blueting.»
L'avvocato prese il plico con la dicitura "Piano Y" dalla valigetta ed estrasse una decina di fogli. Alex impugnò di nuovo la penna stilografica e firmò i fogli ovunque l'avvocato gli indicasse.
Dopo aver firmato, Alex raccomandò all'uomo di fare in modo che sua moglie accettasse tutto.
«Se mi chiede di firmare anche le carte per il divorzio, poi non prendertela con me.» Scherzò l'avvocato.
«Avrebbe ragione. Se le hai, io già te le firmo.» Ribattè Alex con un tono appena allegro.
L'avvocato rimise a posto i fogli, richiuse il plico e lo mise in fondo alla valigetta dopo aver tirato fuori un altro incartamento. A quel punto si fece serio.
«Iniziamo dall'istanza o dalla memoria difensiva?»
«Dall'istanza di trasferimento. Fa' in modo che non ci dividano.»
L'avvocato fece un cenno con la testa, aprì l'incartamento con i suoi appunti e tornò a dedicarsi al pc per modificare insieme ai suoi assistiti il file che aveva preparato.
The extract ends here.
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