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Un Natale impossibile
Copertina
Racconto breve, Drammatico, Italiano, 20 pagine
Editore: Renato Mite, Italia 18/12/2016
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Paragrafo 1

Paragrafo 2

Renato Mite

Un Natale impossibile

Tutti i diritti sull'opera "Un Natale impossibile" appartengono all'autore Renato Mastrulli.


Questa storia è frutto dell'ingegno dell'autore.


Ogni riferimento a fatti accaduti o cose e persone esistenti è da ritenersi puramente casuale.



Immagine in copertina © Renato Mastrulli



1

Babbo Natale sedeva in silenzio sul ciglio del burrone e guardava le montagne innevate davanti a sé. Non aveva il cappello, perciò il vento gli scompigliava i capelli, ma il resto della sua tenuta era in ordine. Rossa con le rifiniture bianche ai lembi come l'immaginario collettivo moderno voleva. I suoi predecessori vestivano di verde, sapeva questo e molte altre cose perché l'incarico richiedeva addestramento. L'addestramento tramanda tutto, tranne chi siano i buoni e i cattivi, perché le persone cambiano di minuto in minuto. Sperava in questo.

Si lisciò la barba e riprese a parlare: «Quolly, non so cos'altro dire. Una cosa è certa: puoi uscirne e faremmo un gran bel Natale.»

L'elfo che sedeva accanto a lui disse: «Impossibile. Gli spiriti cattivi hanno reso questo un Natale impossibile.»

«Sono pochi quelli che ancora ci credono. Pensano più a comprare che donare.» Disse Babbo Natale. «Ormai ogni Natale è impossibile, ma ce la siamo sempre cavata, e tu lo sai.»

«Questa volta è diverso.»

«Se hai preso questa decisione, mi costringi ad un'azione estrema.»

Senza aspettare replica, Babbo Natale afferrò l'elfo per la collottola. Quolly si girò a guardarlo negli occhi e riconobbe lo spirito bontempone che conosceva. Tutto il contrario del Babbo Natale serioso che era stato negli ultimi giorni.

2

Due giorni prima, il 22 Dicembre, Quolly e Babbo Natale erano entrati nel grande magazzino di stoccaggio E33. Era un magazzino solo all'apparenza abbandonato, non c'era un filo di polvere e le scaffalature erano vuote. Non era un problema, almeno in quel momento.

Come ogni anno, gli scaffali sarebbero stati riempiti, svuotati e riempiti di nuovo innumerevoli volte per le consegne del 24.

I regali arrivano al presente grazie ai canali temporali, gli stessi canali con cui gli ordini sono trasmessi nel passato alle fabbriche. Si potrebbe pensare che consegnare i regali sia una passeggiata, invece no. L'universo ha le sue regole, i regali possono essere portati solo nel presente e i canali si chiudono all'alba del 25 Dicembre per riaprirsi con l'arrivo della Befana. Nulla può essere lasciato al caso.

Quolly e Babbo Natale raggiunsero il tipo seduto alla scrivania in fondo al magazzino, un tipo strano, vestito con la divisa da pompiere ma traslucido come tutti gli spiriti. Quest'ultimo invece aveva davanti a sé due ragazzi sulla trentina, due gemelli dai capelli castani, vestiti con l'attrezzatura da scalata. Entrambi traslucidi, ma Babbo Natale si distingueva perché aveva un'aura di luce più intensa.

«Hey, Quolly! Hey, Bab! Come va?»

«Bene.» Disse Quolly.

«Bene.» Fece eco Babbo Natale, in breve Bab. «Perché volevi vederci, Bilic?»

«Ahi,» disse Bilic con espressione grave, «cattive notizie. Forse è solo la mia impressione, ma…»

«Racconta.» Lo incalzò Quolly.

«Secondo i miei calcoli, finora abbiamo ricevuto la metà degli ordini che avremmo dovuto ricevere. Forse ci sono traslochi in atto o qualcuno sta per diventare buono sotto Natale, ma non ci sono mai stati cambiamenti in numero così grande.»

Nonostante gli spiriti possano interagire con la realtà e abbiano cominciato a usare i computer per gestire il lavoro, l'assegnazione dei doni è fatta ancora alla vecchia maniera.

Bambini e adulti hanno uno spirito che sa se sono stati buoni, cattivi oppure se stanno per cambiare. Per questo motivo una parte dei regali è ordinata negli ultimi giorni. Ad essere precisi, i regali che non è possibile far trovare nei negozi, anche all'ultimo minuto, a genitori, parenti e amici indaffarati o indecisi.

Il Natale non si esaurisce nel giro di una notte, è un lavoro certosino che gli spiriti svolgono tutto l'anno. Gli spiriti, infatti, hanno un gran daffare a preparare le occasioni in cui bambini e adulti possono essere più buoni così che il regalo sia certo. All'avvicinarsi del fatidico giorno, creano le occasioni affinché i viventi possano regalare e regalarsi un dono sentito. La notte del 24 Dicembre, gli spiriti sopperiscono a tutte le mancanze con regali che sembrano apparsi per magia. Ecco perché c'è ancora qualcuno che crede nel Natale.

Bab aveva un presentimento. «Sai se sta succedendo anche negli altri magazzini?»

La Terra è suddivisa in zone e ognuna ha un suo magazzino. Chi pensa che il lavoro sia svolto da un solo spirito, sbaglia.

«No, ma posso informarmi.»

«Sì, grazie.» Disse Bab.

Bilic si mise in contatto con gli spiriti che gestivano gli altri magazzini, mentre Bab invocò gli spiriti assegnati al magazzino E33.

Apparvero da ogni parte. Scendevano dal soffitto, attraversavano muri e mensole degli scaffali, spuntavano dal pavimento.

Si radunarono intorno a Bab, Quolly e la scrivania di Bilic.

Ognuno aveva l'aspetto di quando era diventato uno spirito, chi era vestito in pigiama, chi in smoking, chi in crinolina, chi in tuta, chi in costume da bagno, chi in costume da Babbo Natale, chi…

Bilic comunicò che gli ordini erano inferiori alle aspettative anche negli altri magazzini.

Bab guardò gli spiriti intorno a sé, erano molti ma circa la metà. Provò ad invocare gli assenti, ma nessun altro spirito rispose alla chiamata.

«Qualcuno sa perché non arrivano ordini a Bilic e dove sono gli altri?»

Gli spiriti cominciarono a confabulare, nessuno sapeva alcunché. Era una notizia, eccetto che per uno.

Bab udì le parole dette fra sé e sé da Yofy, una bambina bionda in tutù.

«Silenzio per favore. Yofy, che significa "ecco perché hanno preso Jubi"?»

«Ho visto gli spiriti cattivi accerchiare Jubi e sembrava volessero fare lo stesso con me, sono scappata via.»

«Lo sapevo!» Disse Bab. «Qui c'è lo zampino di Zelb.»

«Ma ci ha già provato dieci anni fa.» Disse Quolly.

«Questo è l'ultimo anno che sono in carica e pensa di rovinare tutto. Se ci riesce, non potrò nominarti mio successore.»

«Che vuoi fare?»

«Andiamo a parlarci.»

«Vengo con te?» Chiese Quolly stupito. Sentiva gli occhi di tutti addosso. Essere il fratello di Babbo Natale era già difficile, sapere di essere destinato a succedergli ancora più difficile, dal momento che non era un mistero. Gli spiriti si aspettavano che facesse come e meglio di suo fratello.

«Sì, può servirti. Lo faranno anche con te. Sono secoli che tentano di distruggere il Natale.»

«Noi che facciamo?» Chiese Yofy.

«Tenete gli occhi aperti. Se vi accerchiano, scappate. Hai fatto bene.» Disse Bab. «E cominciate a fare i doppi turni, bisogna seguire più viventi possibile.»

«Va bene.» Disse Yofy. Gli altri spiriti annuirono e ognuno tornò da dove era venuto.

Bab, Quolly e Bilic furono di nuovo soli.

«Istruzioni per me?» Chiese Bilic.

«Comunica ciò che ho detto a tutti i magazzini, poi vado a trovarli. Fai un checkup delle tenute elfiche, dei canali spazio tempo, compreso quello nel sacco, controlla la disponibilità dei pacchi speciali, insomma, tutto ciò che ci hanno sabotato in passato.»

«In un lampo, Bab!»

«E assicurati che gli spiriti-lettori di letterine siano al sicuro, lo stesso per le renne.»

Bilic mosse una mano dalla tempia verso Bab a dire "ordine ricevuto".

L'estratto finisce qui.

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